Cos'è l'attivazione mentale?
Tra gli obiettivi che ci si propone con i giochi di attivazione mentale ci sono l'incremento di autostima del cane, l'incremento di autonomia, mantenere alto il livello di curiosità e migliorare l'interesse verso ciò che gli viene proposto.
Eseguire questi giochi con il proprio cane, oltre a raggiungere un migliorato senso di autostima, consente di migliorare e rafforzare anche il rapporto con il proprietario che verrà visto dal cane come soggetto propositore di attività che lo gratificano permettendogli di soddisfare il suo bisogno di "voglia di fare" cose nuove con il suo conduttore.
Porre il cane di fronte a difficoltà crescenti che lo "costringono" ad utilizzare la sua mente lo pongono anche nelle condizioni di superare quei momenti di stress generati dalla momentanea impossibilità di raggiungere ciò che per lui, in quel preciso momento, è la cosa più importante; questa capacità di superare lo stress lo faciliterà a superare anche lo stress della vita quotidiana riducendo gli atteggiamenti compulsivi.
A riprova di ciò si può analizzare lo studio del 1977 dell’etologa e psicologa svedese Anders Hallgren la quale verificando un campione di 200 cani ha dimostrato che quelli che presentavano un elevato tasso di problemi comportamentali, ritenuti dai proprietari problemi preoccupanti, erano quelli che (oltre il 40% dei soggetti analizzati) praticamente non svolgevano alcun tipo di attività e che "sonnecchiavano" per un lasso di tempo che arrivava anche ad oltre 20 ore d'inattività; sconcertante vero?
Queste problemi invece non venivano rilevati in quei cani che, giornalmente, erano attivi tra le 4 e le 6 ore le cui problematiche venivano considerate,dai proprietari, estremamente esigue e comunque rientranti nella norma; come controprova la Anders analizzò un ulteriore gruppo di cani che presentavano serie problematiche comportamentali da cui emerse che tra i fattori di stress che i soggetti esaminati presentavano una delle cause principali era rappresentata da un'eccessiva sotto stimolazione.
Proporgli giochi sempre diversi e con difficoltà crescenti ( spingere col muso un barattolo, spingere con la zampa una leva o per girare un tubo ecc.) lo porteranno lentamente ma costantemente a sviluppare maggiori abilità che sicuramente aumenteranno l'autostima del cane migliorando, nel contempo, sia il rapporto con il proprietario sia la sua capacità di controllo in situazioni di stress.
Di norma il cane utilizza raramente le proprie capacità mentali, questo però non significa che non le possieda, in quanto i proprietari solitamente non stimolano a sufficienza i propri cani.
Stimolare mentalmente il cane ,offrendogli la possibilità di utilizzare attivamente le sue capacità intellettuali, lo porta non solo a migliorare le sue capacità cognitive, il suo appagamento ed il suo equilibrio ma ha anche una funzione importantissima ovvero quella di stancarlo tanto quanto e forse più di una bella corsa.
Per un cane, giusto per semplificare il concetto, una sessione di problem solving, in cui impegna la mente al massimo per risolvere un problema, è in grado di stancarlo sino a dieci volte di più rispetto ad un'attività solo fisica; è chiaro quindi come questi esercizi possano contribuire a "stancare" il cane e renderlo più sereno, risolvendo problematiche di iper-attività e prevenendo, nel contempo, eventuali problematiche comportamentali.
Infine vorrei sottolineare una sostanziale differenza tra il vero problem solving e quello che invece è il semplice utilizzo olfattivo da parte del cane.
Il vero problem solving è quello di tipo "VISIVO-OLFATTIVO" e non quello di tipo esclusivamente "OLFATTIVO"; per esempio c'è una differenza sostanziale tra il mettere il bocconcino in una delle due mani e poi chiuderla facendo scegliere la mano giusta al cane e mettere un bocconcino in una bottiglia di plastica trasparente che deve esser ruotata per riuscire ad ottenere il premio; in entrambi i casi la mente viene impegnata, ovviamente, ma mentre nel primo caso il cane viene guidato soprattutto dall'olfatto ( nella mano chiusa il premio non viene visto ma solo odorato) nel secondo caso il premio viene odorato ma anche visto aumentando lo stato di stress del cane che sarà costretto a trovare il metodo giusto per ottenere la ricompensa, mentre nel primo caso gli è sufficiente scegliere la mano giusta e quindi non si deve attivare mentalmente per risolvere un problema.
L'utilizzo del metodo olfattivo si fa solitamente le prime volte per "abituare" il cane al gioco e per renderlo più semplice, ma col tempo l'aspetto olfattivo sarà di secondo piano rispetto a quello visivo.
Prima però di poter eseguire una sessione di attivazione mentale è necessario rispettare e seguire alcune regoli fondamentali che sono (l'elenco non è esaustivo):
- Operare in un luogo sicuro, ampio e privo di distrazioni al fine di consentire al cane di agire e muoversi liberamente.
- Esser certi di disporre di un tempo sufficiente al fine di evitare categoricamente d'interrompere l'esercizio che stiamo facendo con il cane.
- Scegliere dei premi che sappiamo il cane ama particolarmente e, ovviamente, dosarli oculatamente durante la sessione di lavoro.
Se il cane entro un determinato lasso di tempo, mediamente una ventina di minuti, non completa l'esercizio dovremo sostituire il gioco con uno più semplice e che già conosce, in questo modo l'esercizio terminerà sempre in modo positivo.
- Ogni sessione deve essere eseguita solo quando siamo certi che il cane è rilassato non è sazio e soprattutto non è stanco ( in altre parole non si fa questo esercizio subito dopo il pasto o dopo 2 ore di corsa nei campi).
- Come per ogni cosa si deve necessariamente procedere gradualmente; all'inizio verranno proposti giochi di facile soluzione per via via aumentare il grado di difficoltà.
- Al termine di ciascun esercizio non si deve premiare il cane, al massimo una carezza, in quanto la gratificazione per lui è già stata raggiunta avendo risolto il problema.
- Vietato categoricamente, durante la sessione, distrarre il cane incitandolo, sgridandolo od interrompendolo mentre sta lavorando.
- Ovviamente essere pazienti visto che è necessario lasciare al cane il giusto tempo per pensare.
- Se per caso il cane dovesse dimostrarsi disinteressato o riluttante ad eseguire la sessione di gioco è necessario aumentare il gradi d'interesse.
- Ignorare categoricamente qualsiasi richiesta di aiuto fatta del cane.
- Mantenere un certosino silenzio dal momento in cui gli si propone il gioco siano al momento in cui non lo conclude.
- Essere presente durante la sessione di lavoro accanto al cane ma senza dare o fornire al cane alcun aiuto di sorta.
- Ovviamente, come per qualsiasi esercizio si faccia con il proprio cane, ogni sessione di lavoro deve concludersi con un risultato positivo sia che sia riuscito nell'esercizio sia che non ci sia riuscito. (in fondo è un gioco).
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